Riapre la Fossil Hall dello Smithsonian

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Riapre la Fossil Hall dello Smithsonian. Dopo un vasto lavoro di riallestimento, durato 4 anni il pubblico potrà di nuovo visitare il grande salone dei fossili di una delle più prestigiose istituzioni scientifiche del mondo e di Washington.

La nuova “Fossil hall” ospita ora 700 reperti fossili: dinosauri, mammiferi, rettili e insetti, ossia 3.7 milioni di anni di storia del Pianeta. Lo Smithsonian ha infatti deciso di dare una impronta contemporanea alla Fossil Hall, scegliendo come filo conduttore del racconto paleontologico “le connessioni tra ecosistemi, clima, forze geologiche ed evoluzione, per incoraggiare i visitatori a comprendere che le scelte che compiamo oggi avranno un impatto sul futuro”. 

Deep time, tempo profondo, è infatti il titolo del rinnovato allestimento: “il passato della Terra ha dato forma al presente e plasmerà il futuro”. 

Il tempo profondo, in paleontologia, è la enormità del tempo che ci siamo lasciati alle spalle: i 4 miliardi di anni di vita del Pianeta, lungo i quali l’evoluzione ha dato origine al susseguirsi delle specie animali e vegetali. Il tempo profondo è quindi il passato che ognuno di noi ha in comune, come eredità culturale e biologica, con il Pianeta, le sue faune e i suoi ecosistemi.

Nel pieno della crisi di estinzione, un linguaggio espositivo come quello dello Smithsonian è anche una scelta politica. Proporre cioè al pubblico una visione scientifica rigorosa del paleo-passato, non hollywoodiana, e ben ancorata al nostro presente in Antropocene. Dinosauri ed esseri umani si incontrano in una visione complessiva dell’evento biologico, laica, e con profonde implicazioni filosofiche. 

Una delle caratteristiche dell’Antropocene è infatti l’alterazione del rapporto che abbiamo con il passato e con il futuro. Abbiamo “consumato” il nostro paleo-passato sotto forma di combustibili fossili, prendendo però così in ostaggio anche il futuro delle altre specie e delle prossime generazioni.

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“La fossil hall è una cronaca circolare dell’intera storia della vita sulla Terra e mostra le origini e l’evoluzione delle piante e degli animali, ricrea mondi antichi e getta luce su esempi passati di cambiamenti climatici ed estinzioni. Nella Warner Age of Humans Gallery i visitatori possono apprendere le migliaia di modi in cui gli esseri umani stanno causando cambiamenti rapidi, e senza precedenti, al Pianeta”.

Deep Time conduce dentro il collasso del Pianeta, nella cronaca quotidiana dei cambiamenti climatici e della sesta estinzione: “la prospettiva temporale fornisce un contesto al mondo odierno e aiuta a costruire previsioni sul corso che la specie umana e la vita nel suo complesso prenderanno in futuro”.

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La riflessione sul tempo non è cioè pura speculazione scientifica. Contiene un atteggiamento maturo sul significato della comparsa della nostra specie circa 100mila anni fa: “La vita nella sua interezza è fatta di connessioni: il passato, il presente e il futuro e la Terra stessa.

L’evoluzione modifica continuamente la vita attraverso lo scorrere del tempo, e gli ecosistemi si trasformano nel tempo, e continueranno a farlo”.

Questo significa che, attraverso gli scheletri dei grandi dinosauri, è possibile vedere, come in controluce, che nulla è dato per sempre e che la condizione attuale dell’umanità possiede una intrinseca ragione evolutiva, ecologica e geologica.

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La questione climatica è uno degli assist di Deep Time: “i visitatori esploreranno le prove fossili di come era il clima in epoche antiche e di come cambiò, incluso un evento di rapidissimo surriscaldamento che si verificò 56 milioni di anni fa, conosciuto come Massimo Termico del Paleocene-Eocene ( il PETM).

La mostra mette l’accento sul fatto che l’attuale cambiamento climatico è diverso dal PETM e da altri eventi analoghi del passato, perché oggi il clima cambia a causa delle attività umane, e ad una velocità allarmante, molto più rapida del PETM.

I visitatori potranno quindi passare attraverso la storia climatica più remota della Terra, e seguire due ipotesi sul nostro futuro climatico: ciò che accadrà a livello globale sarà determinato dalle scelte delle persone, come individui singoli, e come collettività”. 

Con Deep Time lo Smithsonian passa un messaggio radicale sul perché andare in un museo di storia naturale sia indispensabile nell’Era dell’Estinzione. Un museo di storia naturale smonta il pregiudizio che Homo sapiens sia completamente autonomo nelle sue imprese. Le forze geologiche che hanno modificato il Pianeta hanno sbozzato anche il suo stesso destino.

In un museo di storia naturale siamo messi faccia a faccia con il problema, rimosso nelle società opulente, della vita e della morte, del sentimento di onnipotenza e di autarchia culturale che sembra aver preso il sopravvento nella concezione umana delle cose e degli enti.

Ebbene sì: riflettere sul tempo, quanto ne abbiamo dietro di noi, e quanto ce ne resta davanti, è un atto politico su cui paleontologia e filosofia trovano un incredibile punto di conversazione. 

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One thought on “Riapre la Fossil Hall dello Smithsonian”

  1. Trovo molto bello l’esposizione sul passato evolutivo degli esseri viventi su questa terra. Il museo deve essere senz’altro interessante per riflettete su ciò che stiamo causando su madre terra.

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